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26 febbraio 2018
28 agosto 2017
1 aprile 2017
Anche i Karatechi hanno un cuore tenero!
Le nostre "facce da Blog" sono state inserite nella locandina dei ringraziamenti
per la partecipazione alla gara di domenica 26 Marzo a Gerenzano, organizzata
dal Maestro Cellamaro della Ken To Zazen.
dal Maestro Cellamaro della Ken To Zazen.
4 settembre 2016
Volantino Riapertura Corso
Parliamo un po' di Arti Marziali:
Le Arti Marziali a livello pedagogico hanno una notevole importanza, il loro insegnamento ai bambini e agli adolescenti riveste un grande compito nella loro formazione.
Queste Arti non incitano alla violenza, come spesso viene da pensare a chi non ha conoscenza della materia, ma sviluppano le capacità di coordinamento corpo/mente.
Chi intraprende la scuola di queste Discipline viene educato ad acquisire una piena padronanza di Se, in quanto queste mettono l'individuo di fronte a se stesso, ai suoi limiti fisici e alle possibilità che derivano dalla sua natura energica.
Quindi quando un bambino comincia a percorrere "la Via del Guerriero" imparerà a diventare un uomo che rispetta la natura, il mondo e le persone, e ripudiare la violenza.
Le Arti Marziali sono una forma di rituale ed è per questo che hanno una valenza strettamente pedagogica e formativa, e sarebbe bello poter introdurre nelle scuole il loro insegnamento.
Tra le Arti Marziali il Karate, praticato col metodo Shotokan e Shitoryu, fa la parte del leone, o per meglio dire della "Tigre".
Inoltre il Karate è entrato ufficialmente a far parte delle olimpiadi, quindi vedremo i nostri campioni Italiani gareggiare a Tokyo 2020.
22 settembre 2015
Shoto fruscio della pineta
Il grande maestro Gichin Funakoshi, fondatore dello Shotokan, chiama così questo stile del Karate, ispirandosi alla brezza dei pini sui monti della coda di tigre.
G. Funakoshi componeva fin da giovane delle poesie, ne calligrafava con notevole arte; egli aveva
scelto come pseudonimo di calligrafo Shoto (fruscio della pineta). II suo paese natale era infatti
dominato dal castello di Shuri, che era prolungato da colline e da monti coperti da foreste di pini.
Questi formano una lunga catena chiamata Kobisan (Monti della coda di tigre).
G. Funakoshi aveva
l'abitudine, in gioventù, di passeggiarvi spesso, di giorno e anche di notte, al chiaro di luna o sotto
le stelle.
Il fruscio dei pini lo accompagnava da allora. Firmando Shoto le sue poesie calligrafate, il
ricordo del canto della pineta lo riportava ai sentimenti dell'infanzia e della giovinezza.
E quando
egli sceglie Shoto come nome del suo dojo di karate, vuole ancora legare l'immagine del fruscio
della pineta alla via che segue nel karate. "Amerei proseguire la via del karate, cosi come la vita,
nella grazia della verità intrinseca alla calma del fruscio dei pini", scrive Funakoshi.
E' nella primavera del l938 che egli affigge l'insegna "Shotokan" (kan significa casa o dojo) davanti
al suo dojo.
Questo nome sarà in seguito utilizzato per designare la sua scuola.
“sull'isola immersa nel sole del sud
caduta dal cielo,
è l'arte della mano nuda,
che mi preoccupa, perché non deve spegnersi.
Chi vorrà farla sopravvivere e fiorire?
Davanti al cielo azzurro io assumo l'impegno.”
(Gichin Funakoshi)
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